Etologia
Potete venire con il vostro cavallo oppure imparare con uno dei nostri
Per la corretta gestione dell'equide sia da terra che in sella è basilare la conoscenza delle modalità con cui l'animale interagisce con l'ambiente ed apprende. L'apprendimento avviene secondo determinati principi contenuti nella teoria dell'apprendimento la cui conoscenza, insieme a quella del naturale comportamento e delle capacità cognitive del cavallo, ha permesso l'elaborazione dei seguenti 10 principi fondamentali del training la cui validità può essere estesa a qualunque metodo di addestramento del cavallo. Molti addestratori e altro personale equestre potrebbero non avere familiarità con il termine teoria dell'apprendimento ma comunque essere abbastanza capaci nell'applicare i suoi principi di base. La conoscenza e l'applicazione della teoria dell'apprendimento - e quindi del rinforzo negativo, del rinforzo positivo e, solo in rari e specifici casi, della punizione - è essenziale per il benessere dei cavalli e per la sicurezza nel lavoro con loro. I cavalli bene addestrati nelle attività di base sono, infatti, maggiormente sicuri per chiunque lavori con loro e hanno maggior probabilità di godere di migliori condizioni di vita per tutta la loro esistenza.
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I seguenti 10 principi del training rappresentano un perfezionamento degli originari 8 definiti in una pubblicazione scientifica peer-reviewed* di McGreevy e McLean del 2007 intitolata "Il ruolo della teoria dell'apprendimento e dell'etologia in equitazione", pubblicato su Journal of Veterinary Behavior: Clinical Applications and Research, Volume 2 108-118.
- Addestrare tenendo conto dell'etologia e delle capacità cognitive del cavallo.L'Etologia è lo studio del comportamento animale che fornisce informazioni su come i cavalli si sono evoluti per vivere. Ci aiuta a spiegare la sua naturale struttura sociale, che include la complessa organizzazione dinamica e il rango che determina l'accesso alle risorse. I cavalli necessitano della compagnia dei cospecifici e facilmente formano legami di attaccamento, per questo l'isolamento è deleterio. Si sono evoluti per camminare e pascolare per circa 16 ore al giorno e sia il loro apparato digerente che il loro comportamento sono adattati a questo regime. Le Capacità Cognitive si riferiscono al modo in cui gli animali elaborano le informazioni sul mondo. In confronto agli esseri umani, la loro corteccia prefrontale è più piccola ed i cavalli non sono in grado di richiamare alla memoria gli eventi nel modo in cui lo facciamo noi. Sono eccellenti nel memorizzare e riconoscere gli stimoli che innescano determinate risposte - che è ciò che garantisce la loro sicurezza. Noi dobbiamo stare attenti a non sovrastimare l'intelligenza equina (es. "lui sa cosa ha fatto di sbagliato"), specialmente nel tentativo di giustificare le punizioni. Nello stesso modo non dovremmo sottostimare la loro intelligenza supponendo che i cavalli non hanno emozioni e sentimenti.
- Comprendere ed usare la teoria dell'apprendimento in maniera
appropriata.
La teoria dell'apprendimento definisce e spiega che cosa sono il rinforzo
positivo e quello negativo e come funzionano nello stabilire risposte abituali
a segnali leggeri e univoci. Il termine "positivo" e "negativo" riferiti al rinforzo
non sono giudizi di valore come "buono" o "cattivo" ma vanno intesi in termini
aritmetici cioè come l'aggiunta di qualcosa nel primo caso e la sottrazione
di qualcosa nel secondo caso. Per esempio, quando un cavallo risponde
al segnale per girare e la pressione della redine viene immediatamente
rilasciata, è stato applicato un rinforzo negativo. Mentre se ogni volta che
un cavallo tocca una palla con il muso gli diamo immediatamente una carota
abbiamo applicato un rinforzo positivo.
Pertanto viene definito "rinforzo" qualsiasi evento che seguendo in modo
contiguo un dato comportamento ha l'effetto di renderlo più probabile in
futuro.
È cruciale nel contesto dell'addestramento che le risposte del cavallo
siano rinforzate correttamente e che l'animale non sia sottoposto ad una
continua sollecitazione pressoria. Un immediato e corretto rinforzo rende
più probabile che il cavallo risponda nello stesso modo in futuro. La teoria dell'apprendimento spiega come il condizionamento classico (inteso come
l'acquisizione di una risposta ad un nuovo stimolo grazie all'associazione
di quest'ultimo con uno stimolo noto in grado di suscitare una risposta
fisiologica o comportamentale innata o precedentemente addestrata -
McGreevy e McLean, 2010) e l'abituazione (processo per il quale l'animale
non risponde più ad un determinato stimolo a cui è stato esposto in maniera
prolungata e ripetuta - McGreevy e McLean, 2009) possano essere usati
correttamente nell'addestramento del cavallo. L'obiettivo del cavaliere
dovrebbe essere quello di ottenere le risposte utilizzando pressioni sempre
più leggere e non invece doverle progressivamente aumentare in una
"escalation" di "aiuti" (speroni ed imboccature sempre più forti) perché
non si è compreso e coerentemente impiegato il rinforzo negativo ed il
condizionamento classico.
Se il cavallo, dopo aver risposto con un dato comportamento, non riceve un
beneficio (e cioè il rilascio della pressione da parte del cavaliere) tenderà,
nella migliore delle ipotesi, ad abituarsi anche alle pressioni più forti del
semplice contatto e quindi a ritardare nella risposta o non rispondere
affatto; nella peggiore delle ipotesi tenderà a mettere in atto comportamenti
di conflitto come sgroppate, smontonate, impennate ecc. essendo frustrato
per la continua stimolazione incoerente da parte del cavaliere.
- Addestrare utilizzando segnali facili da discriminare (per evitare
confusione).
Nei diversi sistemi di training ci sono molte risposte richieste al cavallo
ma, d'altro canto, esiste un numero limitato di aree del corpo del cavallo
sulle quali i segnali possono essere applicati. Dal punto di vista del cavallo
la sovrapposizione dei siti dei segnali può generare molta confusione, per
questo è essenziale che i segnali siano univoci e applicati in aree il più
separate e distinte possibile. Inoltre è molto importante che i segnali di
accelerazione differiscano decisamente da quelli di decelerazione.
- Addestrare e modellare le risposte una per volta (per evitare confusione).
Un pre-requisito per un apprendimento efficace è che i comportamenti
desiderati siano addestrati uno alla volta. Questo comporta che i
comportamenti siano suddivisi in componenti non ulteriormente riducibili
e che queste componenti siano "assemblate" una alla volta in un processo
chiamato "shaping" (modellaggio). Il training, quindi, inizia rinforzando
i tentativi di base del comportamento desiderato e poi gradualmente
migliorando le approssimazioni di quel dato comportamento.
- Suscitare le risposte una alla volta.
I singoli "suggerimenti"/segnali devono essere separati l'uno dall'altro.
"Suggerimenti" simultanei per risposte differenti si inibiscono
reciprocamente e portano ad una graduale desensibilizzazione. Quando
segnali contraddittori sono applicati simultaneamente, come quelli per
l'accelerazione e la decelerazione, l'effetto desensibilizzante è esaltato
e facilmente si sviluppano confusione e stress. Alla fine di un buon
addestramento i segnali possono essere ravvicinati tra loro.
- Addestrare una singola risposta per ciascun segnale.
Per evitare di avere cavalli confusi è essenziale che ciascun segnale susciti
una sola risposta (ciascuna risposta può, tuttavia, essere suscitata da più di
un segnale). Soprattutto i segnali di accelerazione devono essere separati
da quelli di decelerazione. Segnali ambigui di redini e gambe conducono a
confusione nelle risposte che compromette la performance e la sicurezza
del cavaliere.
- Formare abitudini consistenti.
Per l'efficace formazione di una "abitudine" è importante che le risposte
apprese siano addestrate e successivamente manifestate entro un intervallo
definito e coerente (cioè entro un numero definito di falcate - a seconda
dell'andatura). La formazione di risposte abituali nelle transizioni si ottiene
quando queste hanno una stessa struttura e durata ogni volta e sono ottenute
usando sempre uno stesso preciso segnale applicato su una determinata
parte del corpo del cavallo.
- Addestrare la persistenza della risposta (self-carriage).
Rappresenta una fondamentale caratteristica di qualsiasi sistema etico
di addestramento: una volta che la risposta è stata ottenuta, l'animale
dovrebbe mantenere quel comportamento senza essere soggetto alla
continua azione pressoria della gamba (o speroni) o delle redini, fino al
segnale per una risposta successiva.
- Evitare e dissociare le risposte di fuga.
Quando gli animali provano paura, tutte le caratteristiche dell'ambiente in
quel momento (inclusa la presenza dell'uomo), possono essere associate alla
paura stessa. Le risposte di paura /fuga non hanno la tendenza all'estinzione
(ossia il progressivo indebolimento della risposta appresa per assenza di
rinforzo) come succede per le altre risposte e gli animali spaventati tendono
a non mettere in atto nuove risposte. È essenziale perciò evitare di causare
paura ai cavalli durante l'addestramento. Lo stress acuto si manifesta
come problema di tipo comportamentale (fuga, aggressività, apatia). Lo
stress cronico ha implicazioni per il benessere molto serie che includono
l'impotenza appresa, e possono essere fatali.
- Mantenere livelli minimi di arousal* per l'addestramento (per garantire
l'assenza di conflitto). Il rilassamento del cavallo durante l'addestramento deve rappresentare una
priorità. Pertanto nel caso in cui vengano osservati nel cavallo comportamenti
di conflitto, è fondamentale esaminare e quindi opportunamente modificare
i metodi di addestramento adottati in modo che questi comportamenti
siano ridotti al minimo ed infine eliminati. La capezzina chiudi bocca e altre
attrezzature di contenimento dovrebbero essere sufficientemente lente
in modo che i comportamenti di conflitto espressi dal cavallo possano
essere palesi e gestiti non appena compaiono. Gli addestratori dovrebbero
essere capaci di dimostrare che il cavallo è il più rilassato possibile. Certi
livelli minimi di arousal*, di tono muscolare e di attenzione, sono necessari
per un apprendimento efficace, ma quando questi livelli sono eccessivi
l'apprendimento e il benessere ne risentono in modo negativo.
* L'arousal si riferisce all'attivazione psicofisiologica in uno stato generale di vigilanza o attenzione.